domenica 6 aprile 2008

Lo sforzo finale

Veltroni: "Rimonta storica. Siamo ad un'incollatura".

«Berlusconi parla di brogli per paura»


Il candidato premier del Pd Walter Veltroni crede nel sorpasso e invita gli elettori del partito a darsi da fare in questi ultimi giorni di campagna elettorale. «Qualche mese fa eravamo a 22 punti sotto, ora siamo lì, a una incollatura, dobbiamo fare insieme l'ultimo miglio». Walter Veltroni chiama a raccolta tutte le energie dei sostenitori del Pd, parlando a Brindisi, dove ha ribadito che «l'Italia deve recuperare serenità e noi siamo la forza che vuole trasmettere quella serenità di cui il Paese ha bisogno».

Il leader del Pd ha voluto però mandare un messaggio anche agli elettori degli altri partiti. «Gli italiani che non mi voteranno meritano il nostro rispetto perchè sono cittadini del nostro paese». Poi una stoccata a Fini: «Forza Italia - ha aggiunto - ha trattato An come l'ultimo dei collaboratori. Li hanno fatti sparire, li hanno costretti ad un'alleanza con la Lega, con quelli che sullo stesso palco non riescono a cantare l'inno nazionale. L'Italia è ad una svolta e deve essere unita, abbandonare le cose del '900 e quelle del medioevo. Votando per la destra la situazione sarà sempre peggiore. Loro hanno governato l'Italia per sei anni ma nessuno li ricorda come anni di cambiamento».

Il viaggio di Veltroni va avanti: «Ho già percorso 102 Province e non sono affatto stanco. Spesso, quando mi incontra, la gente mi chiede come sto: sto benissimo, sono sereno e fiducioso e la forza mi viene da qui, dal rapporto diretto con voi».

L'età del "principale esponente" Poi una battuta sull'età del suo competitor: «Avrò l'età del mio avversario nel 2026. In Europa tutti i premier hanno la mia età e io voglio portare l'Italia in Europa anche in questo, sottolineando la necessità di aprire un ciclo di cambiamento per il Paese, cosa che non si può fare in una sola legislatura e che richiede forza ed energia. Quindi, il candidato premier del Pd ha suscitato l'ilarità della piazza coniando una nuova formula per non nominare Silvio Berlusconi: «Il principale esponente dello schieramento a noi avverso da ora in poi, come nei romanzi, lo chiameremo il principale esponente, per ragioni di brevità».

Berlusconi intanto continua a parlare di distacco incolmabile: «Sono certo perché conosco i dati e ormai il distacco nei loro confronti è incolmabile» Poi sulle schede confuse: «Questa questione delle schede elettorali non l'ho sollevata io. Non è una mia iniziativa. Sono stati loro, quelli del Pd. Due giorni fa è stato Dario Franceschini a chiamare Gianni Letta per avvisarlo del problema». Ai cronisti che gli chiedevano se vi fosse ancora tempo per modificarle, Berlusconi ha risposto annuendo: «C'è tutto il tempo necessario».

Ma Franceschini risponde subito per le rime: «È chiaro che Berlusconi, con l'iniziativa di ieri di scrivere al capo dello Stato sollevando il caso delle schede, ha già trovato a cosa dare la colpa di una ormai vicina sconfitta. Non c'è nessun mistero: nei giorni scorsi - prosegue Franceschini - ho avuto uno scambio di opinioni telefonico con Gianni Letta, come è normale anche tra avversari politici, su quello che tutti possono vedere, cioè che la scheda elettorale prevista dalla legge Calderoli, l'ormai noto 'Porcellum', rischia di confondere. Ne ho poi parlato anche con Amato, che ieri ha spiegato bene che il ministero non poteva far altro che applicare le norme di legge. Vedo che Berlusconi - conclude Franceschini - è sempre più in affanno: tra denunce di brogli, schede che inducono a errore e smentite continue, strumentalizza ogni cosa».

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