domenica 7 settembre 2014

Sulla scelta delle candidature a consiglieri regionali


Ormai è diventato il passatempo più virale nelle nostre recenti riflessioni di partito ... l’oggetto ?:

• Lo spessore politico dei candidati alle primarie di governatore ? 

• La forza di un programma condiviso che dalla nostra realtà provinciale dovrà interagire con le complesse sfaccettature di una governance regionale e di respiro europeo ?

• Le faticose ma necessarie riforme che il governo Renzi sta tracciando tra infinite insidie ?

• Il rilancio della nostra città con visioni che si stanno concretizzando in cantieri aperti e diffusi? 

Nulla di tutto ciò ... sembra invece che l’interesse per il prossimo girone elettorale sia monopolizzato da continue prese di posizione sul metodo per discernere gli “innumerevoli” candidati al Consiglio Regionale.
Sul tema vorrei spendere due parole, anzi per il mandato che ho ottenuto mi preme dare voce proprio alle unità organizzative di base dette “Circoli”, così desolatamente svuotate dalla loro originaria funzione di elaborazione e proposta politica, dalla capacità di selezione della classe dirigente, da una funzione di massa critica negata dalla sempre più scarsa partecipazione per diretta conseguenze delle criticità appena sopra citate .
Eppure come degli sherpa o ancor meglio degli highlander ad ogni “chiamata alle armi” permettono lo svolgimento di primarie, della corposa macchina di propaganda elettorale, delle feste, e si sobbarcano il sempre più spesso deprimente compito del tesseramento .... esercizio da autentici gabellieri.
Diciamocela, per i compiti di manovalanza può bastare qualcosa di simile ai gruppi di civismo in maglietta di partito, ma per la sintesi politica occorre ristabilire la dignità del ruolo del circolo. Pertanto, e noi a Rimini ne abbiamo fatto addirittura una mozione programmatica, chiunque richieda la legittimazione del proprio mandato politico alla base dei circoli rammenti che ad essi bisogna costantemente relazionarsi affinché l’anima del partito conservi l’innata vocazione democratica e sfugga a tentazioni verticistiche.
Ora, con il metro democratico che ci contraddistingue, abbiamo attivato una riflessione tra circoli da non intendersi solo come delle primarie sulle primarie o altri metodi, ma per ricordare a chiunque ci tiri in ballo nei momenti delle “grandi scelte”, sia in un verso che nell'altro, che il militante che dona il suo tempo, brucia passione e ne riceve spesso cocenti delusioni, ha la piena Maturità Politica per interpretare la complessità del momento, delle sfide programmatiche e dei profili necessari per interpretarle, a prescindere dal metodo adottato
Ma soprattutto sanno distinguere chi nei circoli e nel partito ha saputo coltivare quella solidarietà politica che è alla base di ogni ragionamento. Diventa prerequisito fondamentale.
Rammento inoltre l’importanza di rispettare sino al termine gli incarichi elettivi già assunti .
Aggiungo che ipotizzare due turni di primarie in maniera consecutiva (28 sett. – 5 ott.) dimostra in maniera inequivocabile la scarsa percezione delle difficoltà logistiche e di aggravio sulle risorse umane che tutto ciò comporta.
Il Segretario Provinciale ha ricevuto un pieno mandato per ricercare i candidati in un delicato equilibrio tra competenze, territorialità, genere. Se, come auspicabile, il tentativo troverà un ampio consenso nella direzione politica, andrà individuato il modo migliore per socializzare in maniera diffusa programma e nomi.
In caso contrario, se si dovesse ricorrere alle primarie, che siano preferibilmente accorpate a quelle per il candidato a Governatore cercando una deroga ai patti di coalizione.

Alberto Vanni Lazzari - Seg. comunale PD Rimini

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