lunedì 24 maggio 2010

Troviamoci cercando l'Italia



"Ho sentito discussioni su nostri problemi: bene diamoci un passo non si risolvono con la bacchetta magica ma con lavoro,lavoro,lavoro".

Inizia così la replica del segretario del PD, Pier Luigi Bersani, agli interventi dell'Assemblea Nazionale del PD

E con un'esortazione molto apprezzata in platea: "Anche quando non mi sentite parlare dei problemi ne sono consapevole: ma non venite a dirmeli venite a darmi le soluzioni, sentitevi segretari tutti e non facciamo un generico ottimismo della volontà, lavoriamo".

Un discorso di poco più di 30 minuti che ha toccato tanti temi.

Poca retorica, tante proposte.
"Gli italiani che ci hanno ascoltato hanno capito che stiamo discutendo delle loro questioni. Abbiamo messo poca retorica nell’assemblea, sia io sia voi, nonostante siamo tanti e ci siano i mezzi d’informazione non abbiamo fatto comizi e non ci siamo scaldati il cuore l’uno con l’altro. Perché siamo un organismo dirigente e abbiamo la responsabilità collettiva di mandare avanti questo partito. Siamo l’assemblea che porterà il PD al secondo congresso e abbiamo capito che dobbiamo tenare legati la battaglia politica, il progetto per l’alternativa e l’impianto del partito".

Giorni migliori per l'Italia.
"Credo che dobbiamo trovare quel che non abbiamo mai trovato dal primo giorno, non facciamo scansioni dei periodi dei segretari con le percentuali elettorali. Abbiamo avuto problemi da subito, ora vi propongo di azzardare a trovarci cercando l’Italia, giorni migliori per l’Italia e così selezionare la nuova classe dirigente in una battaglia di contenuti, iniziative, muovendoci nelle amministrazioni locali, nelle organizzazioni sociali". C'è la stoccata verso i media: "I meccanismi mediatici funzionano ma rischiano di farci trovare non quelli più affezionati alla ditta ma meno, e non sono d’accordo. Non funziona così, abbiamo bisogno di tutti, non allevando dei conformisti ma dei leali. Qui, quelli che porteranno il PD al secondo congresso, la mia generazione, sa di esser sul crinale, su uno spartiacque verso i nativi del PD. Questo è il nostro compito creando situazioni, aggiustando la strada per la generosità ed esperienza che abbiamo, impiantando il Pd del nuovo secolo e potendo dire nuoterai senza salvagente, vai (citazione di Orazio NdR).

Non correnti, ma ingredienti.
Torniamo ad alcune antiche parole: uguaglianza, fraternità, laicità. Le nostre parole, diciamole di più, e poi creiamo una cultura politica originale che risulta da un rimescolo dove le culture non sono correnti ma ingredienti e chi non è capace non dà una mano al Pd.
E diamo ai nativi un’organizzazione riconosciuta, stabile, ispirandoci a valori antichi senza imbarazzi. Nnoi siamo troppo vecchi per essere nuovi e troppo recenti per essere sufficientemente antichi. Ma dobbiamo rinverdire un’antica storia senza imbarazzi o schemi mentali".

Bersani si sofferma sulle polemiche spesso rilanciate dai giornali: "Ma allora cosa valgono le punzecchiature che ancora ci diamo? Niente. Mettiamo ciascuno con la sua libertà in questa direzione. Non è che non vedo i problemi, ieri li ho detti, serve un impulso e serve unità, plurale e corale. Non credo di aver razzolato male fin qui perché ho pensato che dobbiamo far funzionare dei meccanismi o dov’è il posto dove la gente discute. Abbiamo cominciato a discutere in assemblea, nei forum... ma poi serve una condizione vitale: un’autonomia di pensiero, un nostro profilo, confrontandoci con tutti sulla base delle nostre elaborazioni. In luoghi e con forme con cui migliorare un processo unitario, senza politicismi, discutendo di cose per l’Italia, vedendo davvero dove siamo d’accordo e non e non sui pregiudizi".
Un problema che si presenta a tutti i livelli, come ammette il segretario del PD: "Io sento troppo spesso dire che c’è gente che si ritiene esclusa, non coinvolta: se è così è un problema serio e non si aggiusta con caminetti locali ma con momenti di discussione programmatica che coinvolgano la gente".

La Finanziaria bis.
"Abbiamo la scadenza immediata della manovra economica e Berlusconi dice che non si toccano sanità, pensioni, stipendi e non aumentano le tasse. Quindi problemi zero? Abbiamo perso tempo? Attenzione, qui non si vede uno straccio di manovra strutturale, è un problema serio, non si mette mano a meccanismi che consentano all’Italia di spostare il carico dai ceti medio-bassi, riducendo gli investimenti e dando una batosta agli enti locali. Tremonti dice che non mette le mani nelle tasche ma stanno arrivando una montagna di ticket! Tremonti ma di che tasse parli? Vuoi fare una battaglia contro l’evasione fiscale con un megacondono in arrivo? poi dice che forse dovrebbe ripristinare alcune misure antievasione. Diceva: ma le vecchiette non capiscono, si vede che mò sono arzille e capiscono da Dio!".

Gli insegnanti eroi moderni.
E' uno dei passaggi più applauditi dall'Assemblea: "In Italia c'è un declino sull’istruzione che fa paura. In questa Assemblea indichiamo figure di riferimento, io vedo quella eroica degli insegnanti che nei grandi quartieri urbani e nelle città degradate vanno a inseguire il disagio sociale, a tener fermi i bambini impedendo che la classe vada via in strada. E lo fa mentre la Gelmini gli rompe i coglioni! Questo è l’eroe dei tempi moderni".

Lavoriamo per l'innovazione.
Il segretario si dice sensibile al tema, ma non è d'accordo con quanto affermato da Gentiloni, presidente del Forum ICT del Partito: "Non è vero che il Paese esprime una domanda di modernizzazione e innovazione, chiede rassicurazione e conservazione. Noi dobbiamo innovare, non possiamo non caratterizzarci come partito progressista se non puntando su di una sintesi. Lavoriamo su democrazia, lavoro, universalismo, risposta alle questioni sociali, ma facciamolo con un tasso d’innovazione forte. Già nei documenti elaborati dall’Assemblea ce n’è molta".

Unità nazionale e federalismo.
Nel voto del Nord c’è molto sud, dice Bersani. Ovvero i problemi delle due parti del Paese sono collegati. "Troviamo una chiave che risponda al sud e che sia vista positivamente al nord. Mdobbiamo partire dal sud o rimane sempre un divario che cresce... servono pensieri nuovi ma è sempre più vero che far l’amministratore al sud non è come farlo al nord. Facciamo predicazione positiva al nord, dico ok a meccanismi per mandare a casa incapaci, inefficienti,ladri ma per i prossimi 15 anni non sarà la stessa cosa. Al sud i bisogni sono aggressivi, la criminalità è micidiale. Rassicuriamo l’Italia in chiave federale senza burocrazia, altrimenti guardate che sarà difficile. Noi siamo quelli che del federalismo ne sanno di più, si è visto in bicamerale. Nc’è dubbio al mondo quelli là della Lega c’è o non c’è basta la bandiera, ci metto il Po o non ce lo metto. Ora facciamo la nostra proposta perché questi ci portano non so dove senza risultati sbandierando un’idea priva di contenuti pratici mentre sta arrivando un’altra botta agli enti locali. Ieri si è offeso Calderoli? mica ho detto quelle cose con spocchia, sen non vuol sentirsele dire venga via da lì e il giorno dopo non gliele diremo più".

C'è ancora da fare. Concludo: abbiamo fatto un passo vanti, ne abbiamo altri da fare. E se è stato fatto non è perché abbiamo fatto bene la riunione ma perché c’è alle spalle un lavoro e dovremo fare lo stesso da qui alla prossima.
Poi Bersani passa a elencare gli impegni dei prossimi mesi.

1) "Come useremo i documenti scritti? Andremo nelle università chiameremo le forze sociali per discutere, faremo iniziative, muoveremo le risorse del PD.
2)Con i forum lavoriamo su fisco, immigrazione, diritti e temi dimenticati come l’agricoltura.
3) Abbiamo chiarito molte cose. Sul lavoro facciamo passi vanti importanti, non appanniamo il tasso d’innovazione. Così lo stesso sulla green economy, lavoriamoci perché non è une elemento aggiuntivo ma di conversione e innovazione. Guardate che c’è un modo di fare il pvc che passa fuori dalla chimica, su cui abbiamo brevetti e tecnologie superiori agli altri paese. Sul nucleare non diamo l’impressione di essere divisi: siamo tutti per il no al piano nucleare del governo.
4) Dobbiamo avanzare come Pd una piattaforma in parlamento europeo sula questione europea, essendo protagonisti sia per la vocazione europeista che per le culture che riassumiamo.
5) Agganciamo questioni sociali e democratiche non una settimana con una battaglia sola, ad esempio nuova legge sulle intercettazioni e finanziaria
6) Facciamo congressi provinciali e di circoli su una discussione vera? Vogliamo dire che devono imparare da questa Assemblea? Vogliamo dire che sulle cronache locali non può emergere il battibecco incomprensibile? Discutete e dividetevi sui problemi delle città.
7) Diamo una mano ai giovani democratici, non può esistere un grande partito senza un’organizzazione giovanile.
8) Non compromettiamo in questi mesi le prossime amministrative. Ragioniamo nei gruppi dirigenti, vediamo città per città qual è il progetto, quali le condizioni politiche, quali le scelte migliori da fare, discutiamone assieme e diamoci gli strumenti adeguati. Non voglio riaprire le discussioni ideologiche sulle primarie. Le primarie sono l’essenza del PD come diceva Touadi? No, la nostra essenza è nelle cose, nel dire che questo mondo così non ci piace molto, che Milano governata dalla destra dei grandi affari non ci piace, punto. Questa è l’essenza del Pd, non è detto che la società civile sia lì a correre a mettersi dentro i nostri schemi. Certo non bisogna chiudersi, open!".

Conclude con due raccomandazioni a tutti i democratici: "Dobbiamo essere all’altezza delle responsabilità e senza riformismo la nuova generazione non ha futuro. La prospettiva politica è contendibile, lavoriamo". Chiude con una battuta: "Ho trovato un clima buono, positivo, grazie. Devo andare una settimana in Cina, non è che quando torno..."

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