lunedì 31 maggio 2010

Perché mi candido alla segreteria comunale del Partito Democratico di Rimini

Ho deciso di candidarmi alla Segreteria del Pd Comunale, non solo perché sollecitata in questi giorni da tante amiche e amici del Pd di Rimini. Sono convinta sia giunto il momento di lasciarsi alle spalle timidezze e calcoli tattici.
Mi candido mettendo a disposizione il lavoro maturato negli anni attraverso il coordinamento del circolo Pd Q6 e l'impegno maturato in consiglio comunale attraverso alcuni ambiti legati soprattutto alla cultura, alle politiche di genere e ai processi di evoluzione del Piano Strategico; consapevole certo della fase difficile che vive oggi la nostra comunità all'interno di uno dei momenti sicuramente più critici della Democrazia Rappresentativa nel nostro Paese. Sappiamo che i canali della partecipazione come storicamente si sono determinati nel nostro Paese non sono più sufficienti, i partiti, le istituzioni, le organizzazioni sindacali sono entrate in crisi da parecchio tempo, per l'incapacità di leggere e interpretare una società sempre più complessa. Anche il percorso di rinnovamento avviato dal Partito Democratico oggi necessita di uno slancio autentico che ci porti con coraggio a declinare in modo vero e innovativo il percorso e il programma politico attraverso cui la nostra comunità possa riconoscersi e favorire la nascita di una nuova classe dirigente al servizio del PD e del territorio.
In una società complessa che più facilmente può tendere al conflitto vanno elaborate strategie che ci permettano di superare le difficoltà attraverso la cooperazione e non l'imposizione. Concita De Gregorio a Rimini, recentemente, ci ha ricordato che spesso capita che nelle situazioni più difficili siano chiamate proprio le donne ad affrontarle; perché le donne hanno un talento spiccato per la solidarietà, per il lavoro in funzione del raggiungimento di un obiettivo comune, per un modello economico e sociale più orizzontale e non verticistico. La prospettiva di genere attraverso la capacità di riconoscerne il valore sociale e culturale rappresenta un patrimonio identitario con cui tutta la società deve riuscire a confrontarsi, attraverso cui essere in grado di superarne limiti identitari e svilupparne il potenziale. Anche per questo, il lavoro che la Conferenza Permanente delle Donne del PD di Rimini sta sviluppando insieme alle tante associazioni femminili del territorio, credo rappresenti un patrimonio valoriale fondamentale per l'intera Comunità.
E' necessario aprire subito un dibattito più coraggioso nella città per affermare senza incertezze l'idea di società che vogliamo e definire il progetto con il quale andare a costruire le alleanze del centrosinistra e candidarci a governare Rimini nel 2011. Una sfida reale che dobbiamo dimostrare di saper vincere sulle idee e che deve saperci far partire senza indugi dalla difesa di quelle tutele che servono a garantire il futuro delle nuove generazioni, a cominciare dal lavoro, in un momento di crisi profonda a cui il Governo risponde tagliando in Ricerca Scientifica, Scuola Pubblica e Cultura.
Il PD a Rimini deve recuperare rapidamente terreno politico e culturale, deve riprendersi spazi d'azione per essere competitivo e attraente soprattutto verso i giovani e le componenti più dinamiche della società riminese. In questo anno serve sviluppare un lavoro effettivo legato all'attività del partito su tutto il territorio comunale e da questo punto di vista è fondamentale un ruolo autonomo dell'unione del comune di Rimini e dei 13 circoli del Pd e la selezione della futura classe dirigente deve avvenire proprio attraverso i circoli. Al centro di questa ripresa dunque è indispensabile mettere il ruolo dei circoli, quali luoghi aperti della partecipazione e della costruzione della proposta politica del partito. Ma i circoli, tutti, vanno sostenuti con gli strumenti adeguati sia a livello di comunicazione che attraverso le energie e le competenze che possono servire a riattivarli; ponendosi obiettivi, producendo iniziative in rete e soprattutto contaminandosi il più possibile.
Il tema da porre, subito, all'attenzione dell'assemblea comunale e la capacità di realizzare cambiamento attraverso i criteri della meritocrazia e dell'innovazione; non "il cambiamento per il cambiamento" ma dimostrare di saper vincere la sfida mettendo alla prova una nuova classe dirigente. Questo è il punto vero, la responsabilità di tutto il Partito rispetto a questi processi. I giovani rappresentano un patrimonio su cui investire e rispetto ai quali costruire processi di formazione e iniziativa politica anche in relazione agli altri Comuni.
E rispetto a questi percorsi, serve un progetto fatto di meccanismi di partecipazione sui temi cruciali della vita dei cittadini, un metodo chiaro per coniugare politica e programmi.
Il Processo del Piano Strategico di Rimini approvato all'unanimità dal consiglio comunale di Rimini, rappresenta un salto di qualità vero per la nostra comunità, un salto di qualità nel rapporto tra Politica e cittadini, nel rapporto tra maggioranza e minoranza, nell'evoluzione del concetto stesso di sussidiarietà. Oggi sappiamo che questo metodo può essere portato al Sistema della Politica, nel senso più alto della Politica e poi delle politiche locali, perchè può incidere profondamente nelle politiche amministrative attraverso una forte contaminazione capace di riguardare tutti gli aspetti amministrativi della nostra città. Ma prima dell'amministrazione c'è la Politica e la stessa politica è consapevole che c'è un altrove da cui partire o ripartire. La Politica sa benissimo che nasce da altro e sa benissimo che questo "luogo" fondato sulla capacità relazionale può dare respiro ai Partiti e alla gestione amministrativa locale. Sappiamo anche che la politica da sola non si "autoriforma" ma deve essere spinta da forze che vengono dalla società civile, con rispetto dei ruoli, capacità di autocritica e non autoincensamento.
Con l'individuazione di processi partecipativi è necessario dunque dare risposte ai problemi del territorio, attraverso l'applicazione dei modelli dei Laboratori tematici e territoriali bisogna individuare le proposte per migliorare la qualità dell'abitare e delle relazioni tra le persone; rispetto ai temi cruciali è necessario affrontarne insieme le criticità e individuarne le proposte migliori con cui ci candidiamo insieme alle altre forze di centrosinistra a governare la città. Processi questi, sempre più preziosi, alla luce anche dei recenti provvedimenti sulla chiusura delle Circoscrizioni e che rappresentano strumenti capaci di valorizzare il patrimonio prezioso costruito in questi ultimi due anni attraverso il lavoro dei Circoli, della Conferenza Programmatica e dei Laboratori Tematici nella nostra città.
Temi quali la Mobilità, il Welfare, la Cultura, le fonti energetiche rinnovabili, il ruolo delle donne, il contrasto a quella "filosofia" della rendita che si insinua in ogni ambito, caratterizzano la società e devono essere alla base di un nuovo progetto che sia da volano dello sviluppo economico e sociale anche sul nostro territorio.
Con questo progetto e con una nuova partecipazione ci prepareremo ad affrontare il percorso per l'individuazione del nostro candidato a Sindaco, candidato a Sindaco che non potrà prescindere dalle strumento delle primarie per essere legittimato nel proprio ruolo di leader. Primarie che non potranno lasciare strascichi ma che rappresentano l’ apertura verso la società, un elemento fondativo e imprescindibile del PD anche a Rimini.
Oggi, se tutto questo può sembrarci difficile da realizzare, ricordiamoci che con coraggio, perseveranza e spirito unitario, può bastare una generazione per traghettarci verso un nuovo modello sociale, superando ciò che sin qui è stato ritenuto "sacro e intoccabile".
Al di là di ogni discorso, è questo il senso della mia scelta di candidatura.

Emma Petitti

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