giovedì 18 marzo 2010

La Cultura protagonista del Bilancio 2010


Il ruolo della cultura oggi nello sviluppo urbano è in realtà la metafora di una riflessione sulla politica locale e più profondamente sul ruolo della politica nello sviluppo locale. E oggi, attraverso l´ultimo Bilancio dell´Amministrazione Comunale, in un quadro di forti difficoltà finanziarie, si è deciso che è importante curare la qualità della spesa anche a partire dalla Cultura. Magari ciò è sfuggito al dibattito pubblico riminese, più concentrato su altri versanti `polemici´ ma i segnali in questa direzione- in un momento di totale assenza di politica culturale nel Paese- sono tanti e innovativi.

C´è stato un decennio intenso in cui ci si è mossi attraverso la linea del recupero e della valorizzazione del nostro patrimonio artistico e culturale:: il Teatro degli Atti, la Domus del Chirurgo, il Museo degli Sguardi, il Teatro della Musica e della Danza di Viserba, l´Istituto Musicale Lettimi, la Cineteca (luogo centrale della cultura cinematografica cittadina, che sta rafforzando il suo ruolo sia dal pt di vista della conservazione che della diffusione della cultura cinematografica, in vista anche del trasferimento nella Casa del Cinema Fulgor), la Biblioteca Gambalunga , , fino ad arrivare alla progettazione avanzata per l´Ala Moderna del Museo, la Casa del Cinema dedicata a Fellini e il recupero filologico del Teatro Galli.

Con il Bilancio 2010 si apre ufficialmente un nuovo corso per le politiche culturali, basato sulla Sperimentazione, attraverso un processo capace di considerare l´idea della cultura come vero, autentico motore di crescita per la città, un´idea di cultura non solo elemento di fruizione ma funzione per lo sviluppo, attivando un nuovo rapporto tra diversi soggetti e tra varie discipline artistiche. Puntare sulla varierà dell´offerta culturale, sulla differenziazione delle attività, investire maggiormente sul contemporaneo costruendo un rapporto stretto con i soggetti culturali del territorio diventa il terreno su cui investire, anche in relazione al percorso di pianificazione strategica.

Rimini come Laboratorio permanente delle arti e della cultura. a partire dal terreno decisivo di formazione rivolto soprattutto alle nuove generazioni; dal terreno della formazione soprattutto in relazione all´Università.

I luoghi della cultura quindi, quale primo punto di riferimento di un rinnovamento dell'immagine del nostro territorio, votati alla ricerca e alla sperimentazione e gli Eventi come motore di produzione culturale. E´ necessario, più che mai oggi, collegare gli eventi ad una attività, magari meno visibile ma più sostanziosa, di produzione di cultura,sostanziando con progetti concreti una strategia forte di elaborazione continua, non episodica.

E in questa direzione, attraverso un segno concreto, vanno due grandi progetti su cui l´Amministrazione ha deciso di investire già da quest´anno: Il Tecnopolo, Laboratorio Tecnologie per la Moda - Progetto di recupero dell´Ex Macello in collaborazione con l´Università e il Laboratorio Permanente delle Arti Contemporanee, Progetto legato al recupero dell´ex Cinema Teatro Astoria in collaborazione con le realtà artistiche del territorio a partire da compagnie di Teatro di punta come Motus.
Un processo importante che dovrà essere in grado di fortificarsi attraverso una nuova governance, una sinergia più proficua fra mondo delle imprese, Fondazioni Bancarie, Istituzioni e operatori culturali, in cui rendere molto più attivo il rapporto pubblico/privato, attraverso un interscambio trasparente, ugualitario, esaltato dal nuovo clima di collaborazione dalla pianificazione strategica e soprattutto mirato a premiare la qualità progettuale piuttosto che l´interventismo `a pioggia´.

In tale contesto anche il dibattito sulla Fondazione Fellini rappresenta per il territorio un´opportunità per ripensare non solo il ruolo che Fellini deve avere per la crescita della città ma anche per ragionare su un´idea nuova di Centro di ricerca, strutture culturali innovative, dinamiche, più moderne, luoghi più vicini ai modelli europei e capaci di veicolare il lavoro fin quì svolto nel progetto della Casa del Cinema Fulgor.
Magari ciò è sfuggito al dibattito riminese, ma....

Emma Petitti

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