Sul
tema della prossima rappresentanza politica provinciale e
regionale il Circolo PD V° Peep – Grotta Rossa – Villaggio Primo
Maggio si è confrontato in più direttivi.
Il 28 settembre
si terranno le primarie di coalizione per la scelta del
candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna.
Il Circolo mette in evidenza come le primarie aperte e di coalizione per il
Presidente della Regione siano fondamentali, si tratta infatti di
una competizione leale, in quanto i candidati hanno la
possibilità di presentare e rendere evidenti all’elettorato le
differenze programmatiche di idee e di visione sul futuro
della Regione, in una competizione realmente democratica.
Per
quel che riguarda i criteri di selezione della prossima
rappresentanza politica al consiglio regionale, il Circolo sostiene
che i candidati dovranno valorizzare i requisiti di competenza, in relazione alle precedenti esperienze svolte, di
rappresentatività sociale e politica, nonché di esperienza sui
territori, quindi di merito: prima di tutto i contenuti, quale elemento principale di discussione, poi il loro
contributo programmatico e di conseguenza le persone che meglio
potranno rappresentarlo. Inoltre la modifica della legge
elettorale nella nostra Regione ha introdotto la doppia
preferenza di genere e l’abolizione del listino, portando da una
a due le preferenze purché di diverso genere, e rafforzando l’offerta agli elettori di scegliere i consiglieri.
In tal senso diventa indispensabile una forma di socializzazione e
consultazione nei circoli, ovvero nell’Assemblea dei Circoli,
sui programmi e i profili per un percorso che garantisca la
più ampia consultazione tra iscritti ed elettori quale momento di
legittimità democratica e successivamente, attraverso l’espressione
diretta della preferenza i cittadini potranno valutare e scegliere
direttamente i candidati.
Per quanto riguarda l’elezione del
nuovo consiglio provinciale, l’approvazione del ddl Delrio ha reso
le provincie Enti di secondo livello, per cui gli organi esecutivi
(Presidente, l’Assemblea dei sindaci, e il Consiglio Provinciale)
verranno espressi dai consiglieri e dai sindaci del territorio
provinciale. Il Circolo sostiene che considerate le
complesse dinamiche, è necessario che il nostro gruppo politico
dirigente al livello provinciale, elabori una sintesi politica di
rappresentanza che esprima delle scelte nel segno della massima
condivisione, per il bene del nostro territorio ed in vista
delle difficili sfide che ci attendono, per una provincia che
sappia interpretare al meglio le politiche di crescita
sostenibile e la valorizzazione delle eccellenze territoriali.
La
prossima legislatura aprirà una nuova fase, che sarà caratterizzata da
cambiamenti del nostro territorio quali sanità, lavoro,
occupazione, trasporto pubblico, turismo, scuola, formazione,
università, ricerca, tutela del suolo, viabilità
ecc. che dovranno necessariamente essere legati alle
riforme del livello nazionale per poter essere protagonisti.
Chi rappresenterà le istanze del nostro territorio dovrà fare i conti
con questi processi di cambiamento strategici, che vanno oltre alle mera
difesa di interessi campanilistici ma in un’ottica di sistema sono
essenziali per collocare la nostra regione al centro del
rilancio della “ditta Italia”.
In questo senso bisogna
lavorare per sfuggire da logiche di accentramenti decisionali,
il cosiddetto “Bolognacentrismo” tra l’altro suffragato da patti
tra Sindaci emiliani, e allo stesso tempo da rivendicazioni di
autonomie territoriali Romagnole.
La regione “Emilia &
Romagna” deve tracciare un percorso di innovazione basato sulla
solidarietà politica, sociale, economica, per cui parlare di
infrastrutture significa non salvare solo Rimini sulle questioni
dell’Aeroporto o del sistema fieristico congressuale, ma collocare il
tema ad un livello di assetto territoriale dove si tenga conto allo
stesso tempo di esigenze legate al turismo in un’ottica
distrettuale, e della rete della mobilità per cui diventa
essenziale innestare la riviera sui binari dell’alta velocità.
Essenziale in questo senso riprendere coscienza della strategicità di
un’opera come il TRC in quanto dorsale di connessione veloce tra
Cattolica e Ravenna. In questo modo non salviamo Rimini ma il
sistema turistico, economico, congressuale della Regione.
Inoltre a
Bologna andiamo a condividere il nostro nuovo modello di
sviluppo urbanistico basato sulla messa in sicurezza del territorio e
la prima opera italiana di salvaguardia della balneazione.
Occorre una seria verifica sul ruolo e l’assetto organizzativo e
finanziario delle multiutility, e ricollocare funzioni essenziali in
una logica di Area Vasta, superando i confini ormai in corso di ridefinizione della Provincia. Un modello da monitorare
politicamente è quello in corso sulla costruzione della nuova
azienda sanitaria Romagnola, un modello di scelte condivise che
si riproporrà per il trasporto pubblico, le scelte di welfare,
le politiche del lavoro, la cultura dove noi, piccolo Circolo,
ambiamo inserire uno spazio centrale come l’Astoria.
Da qui
bisogna ripartire per un confronto programmatico di idee,
programmi, contenuti, strategie che sappiano mettere in campo appunto,
“visioni future” in modo che la nostra Regione sappia svolgere
un ruolo di guida in Italia, assumere un carattere europeo e
possa essere sempre all’altezza delle sfide innovative che l’attendono.
Per far questo occorre una classe dirigente all’altezza e che
sappia interpretare al meglio questo momento di cambiamento.
Ma attenzione, diventa essenziale ricercare la legittimità di
ogni decisione politica nel rapporto privilegiato con i Circoli.
Il Segretario del Circolo - V° Peep – Grotta Rossa – Vill. I° Maggio
Barbara Di Natale
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